Da piccola amavo la geografia ed ero curiosa di conoscere il mondo; lo facevo sfogliando i libri e guardando la televisione. Quando sono cresciuta ed ho avuto l’indipendenza e la libertà per poter salire su un aereo, l’ho fatto. L’ho fatto la prima volta a 14 anni e poi l’ho fatto ripetutamente fino a percorrere oltre un milione di chilometri e vistare 94 paesi.

La curiosità di entrare a contatto con civiltà e tradizioni diverse dalle nostre, mi hanno portato dapprima in Africa, poi in Asia ed infine in America “trascurando” un po’ l’Europa. I popoli africani, nonostante la loro povertà, hanno una ricchezza d’animo unica, una vitalità invidiabile ed un sorriso che rapisce; le popolazioni asiatiche, più schive e diffidenti, hanno una spiritualità e una interiorità che mi hanno consentito di conoscere a fondo il subcontinente indiano rimanendone particolarmente affascinata! Quell’aereo mi ha infatti portato in India almeno 15 volte.

Allo stesso tempo, poco a poco ho voluto scoprire la modernità dell’America, il mito americano che mi ha fatto capire che l’America è il paese dei contrasti, dei paesaggi infiniti, della natura che ha giocato con terra acqua e cielo ed ha dato il meglio di sé, della modernità sfrenata di New York e Los Angeles e delle tradizioni gelosamente custodite degli stati più remoti.